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TEATRO SANTA CHIARA
(Contrada S.Chiara 50/a – Brescia)

VENERDI’ 9 e SABATO 10 DICEMBRE 2016 – ore 20.30

Centro Universitario Teatrale CUT “LA STANZA”

presenta

SAPIENS
 liberamente tratto da FRAMMENTI DI UN MOSAICO SPEZZATO di Edy Lanza

rielaborazione e regia di Antonio Palazzo
Consulenza artistica Ippolita Faedo, Elena Serra e Maria Candida Toaldo

con

Edona Cekurku, Nicola Conti, Monica Minoni, Luca Muschio, Renato Olivari Tinti, Marco Passarello
Chiara Pizzatti e Maria Angela Sagona
luci Sergio Martinelli
costumi Federico Ghidelli
progetto audio Giuseppe Salemi
collaborazione tecnica Fausto Loda, Luca Lussignoli, Chiara Pizzatti

Direzione Artistica Maria Candida Toaldo 

Durata dello spettacolo: circa 1 ora
Venerdì 9 e sabato 10 dicembre 2016 alle ore 20.30 al Teatro Santa Chiara andrà in scena “SAPIENS”, liberamente tratto da “Frammenti di un mosaico spezzato” di Edy Lanza, per la rielaborazione e regia di Antonio Palazzo.
“Sapiens” è inserito nella nona edizione della Rassegna di Commedia dell'arte “Teatro fra spazio e tempo” (tradizioni bresciane, rapporto uomo – ambiente, nel mondo classico e nell'attualità, culture e tradizioni diverse) promossa dal CUT “La Stanza” in collaborazione con il CTB Centro Teatrale Bresciano e con il contributo dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia e della Fondazione ASM con il patrocinio del Comune di Brescia.
Lo spettacolo rientra nella Rassegna IMPRONTE TEATRALI, rassegna teatrale a carattere multidisciplinare inserita nel progetto Circuiti Lombardia Spettacolo dal vivo, promossa dalla Regione Lombardia a sostegno del sistema teatrale lombardo, dell’innovazione dei linguaggi teatrali e della contaminazione di diverse forme di spettacolo.

L'uomo è una bestia?
Nel Rinascimento ci dicevano che l'uomo era libero di essere ciò che voleva, celeste o terreno, immortale o mortale, divino o bruto. 
Ma come abbiamo sfruttato questa libertà? Spesso in termini prettamente individualistici, pensando che la nostra felicità fosse legata unicamente al nostro successo o benessere materiale.
Che cosa ci può rendere nuovamente umani? 
È necessario un cambiamento, oggi.
Forse la scienza e la mistica ci possono guidare, per passare finalmente dall' io al noi...
Un gruppo di attori, rinchiusi in un teatro, sta cercando di affrontare questi temi, sulla base di un copione, ancora abbozzato, intitolato “Sapiens”.
Edona, Nicola, Marco, Mari e Luca sono momentaneamente privi di guida. La regista non si è ancora presentata alle prove, ma decidono di proseguire col lavoro. Tutti si riempiono la bocca di bei principi, rinnegandoli con i propri comportamenti. Nessuno ha realmente capito il senso dello spettacolo.
Solo l'arrivo di una ragazza in cerca di aiuto, rivelandosi inaspettata pietra d'inciampo per tutti quanti, saprà mettere in discussione il loro Ego e il mondo angusto di cui inconsapevolmente essi sono prigionieri.  


Ingresso 3 €
Per prenotazioni: CTB Centro Teatrale Bresciano – tel. 030 2928617 – info@centroteatralebresciano.it

Info:
Servizio Formazione Permanente – Università Cattolica del Sacro Cuore
Contrada Santa Croce 17, Brescia – tel. 030.2406504 – mail: form.permanente-bs@unicatt.it

CUT “La stanza” - Università Cattolica del Sacro Cuore

via Trieste 17, Brescia – tel. 3401495254


NOTE di Edy Lanza, Maria Candida Toaldo e Antonio Palazzo su “SAPIENS”.

Spettacolo di sperimentazione in cui il CUT, in continuità con le  tematiche affrontate nella scorsa stagione  con HELLEQUIN, rappresenta se stesso  all’interno di un breve percorso fra due modelli culturali di uomo e di società: il primo, oggi ancora dominante, evidentemente fallimentare, di tipo individualistico, qui considerato in relazione ad alcuni assunti  fortemente radicati nella società moderna (il fine che giustifica i mezzi, l’uomo che è artefice del proprio destino, l’importanza del “particulare”),  mutuati in modo arbitrario  dal pensiero umanistico-rinascimentale e riconducibili all’idea di homo faber; il secondo, di cui in corso d’opera viene scoperto il valore, di tipo partecipativo, intuito dalla mistica di ogni tempo e ormai da decenni avallato dalla scienza.
 Da un breve testo, offerto e inteso alla lettera come pre-testo, ossia come paradigma per regista e attori di riflessione, di interiorizzazione, di rielaborazione autenticamente personale delle tematiche proposte dall’autrice, è nato uno spettacolo che incarna alla lettera il paradosso della rappresentazione teatrale: quello del “fingere di fingere”, ossia di dire di essere per la durata dello spettacolo, svelamento di verità: qui in senso radicale, dal momento che gli attori, guidati da Antonio Palazzo e sotto la supervisione di M.Candida Toaldo,  interpretano se stessi portando in scena i loro veri nomi, i loro caratteri, il loro modo di vedere il mondo. 
 Lo spettacolo si snoda su due piani: quello teorico, che nello spettacolo si traduce in breve citazione, in riflessione estemporanea, in battuta goliardica (affidata ad esempio alle maschere), ecc., e quello pratico, che del primo rivela i limiti e la vacuità, con conseguenze anche di tipo esistenziale. Sul rapporto sempre irrisolto fra parola e azione, la citazione e la decostruzione di una nota massima di Terenzio (Sono un essere umano: nulla di ciò che è umano mi è estraneo), intesa non come dettato morale, ma come condizione preliminare dell’essere uomini, chiude lo spettacolo, sottintendendo la possibilità, se non la necessità, di considerare nuovi e diversi approcci al tema dell’uomo.

Edy Lanza 


Noi del CUT "La Stanza", nel corso degli anni, abbiamo cercato di tenere fede alla finalità di ricerca di valori, di studio e creazione di testi, di formazione artistica e umana.
Quest'anno, sulla medesima linea, abbiamo allestito un nuovo lavoro teatrale: SAPIENS liberamente tratto da FRAMMENTI DI UN MOSAICO SPEZZATO,  un testo scritto su mio suggerimento da Edy.
Ispirato alla LAUDATO SI’ di Papa Francesco e ricchissimo di tematiche, tutte importanti, tutte attualissime, è in continuità con quelle affrontate in HELLEQUIN nella scorsa stagione. 
Il testo ideato dall’autrice  è stato inteso fin dall'inizio del progetto come pre-testo, come importante “guida”  per una rielaborazione personale dei contenuti da parte del regista e degli attori.
Ho pensato di affidare la regia dello spettacolo ad Antonio, attore che nel CUT ha avuto la sua prima formazione e vi ha trovato la sua vocazione teatrale. La professione di attore, all’esterno del gruppo, non gli ha impedito di continuare ad operare nel Centro, sperimentando anche la regia e contribuendo alla crescita delle nuove leve.
Ho riservato per me il ruolo di “presenza” come consulente artistica e aiuto nella formazione.
Importante anche la consulenza artistica  di Elena, in prima istanza, con il corso di mimo e di Ippolita, in fase successiva, con suggerimenti sul  movimento.
Il procedere in modo partecipativo ha dato i suoi frutti sia per chi ha sperimentato la regia, sia per gli attori.
Non è facile intervenire senza prevaricare, senza rompere equilibri ma, se ci riesci, vedi come la tua esperienza può aiutare ciascuno a essere veramente protagonista della propria crescita artistica e umana, nella speranza, come si auspica in Sapiens, che il “modello partecipativo, intuito dalla mistica di ogni tempo e ormai da decenni avallato dalla scienza”, sia veramente attuabile.

M. Candida Toaldo


Il progetto è nato grazie al testo “Frammenti di un mosaico spezzato” di Edy Lanza. Questo è stato il punto di partenza per un lavoro effettuato in concerto con gli attori e che ci ha portati a “Sapiens”.
Lo spettacolo si basa sul meccanismo del “teatro nel teatro” e gioca tra realtà e finzione. Abbiamo cercato però di spingerci oltre e ci siamo domandati: che cosa è vero e cosa no?
Il lavoro svolto con gli attori è stato quello di sviluppare dei personaggi partendo dal concetto di individualismo. Gli attori mantengono in scena i loro nomi, ma non rappresentano se stessi, o forse sì. Sicuramente raffigurano uno spaccato della società, con i suoi difetti, le sue paure, la necessità di auto-difendersi. Una società che “dice”, ma successivamente “nega”, in un gioco continuo tra verità e bugia, tra costruzione e distruzione; che percepisce il mondo esterno attraverso la tv o i social media.
Ma siamo convinti che tutto quello che ci viene propinato da internet come autentico sia effettivamente tale? Il confine si sta sempre più assottigliando e ciò che oggi è giusto, domani verrà negato. Tutto è vero, ma tutto non lo è. 
Ci arroghiamo il diritto di difendere le nostre presunte verità, siamo pronti alla discussione, ad alzare muri contro chi non la pensa come noi, quando la vera discussione dovrebbe riguardare noi stessi, perché non siamo portatori di certezze assolute.
“Cominciamo”, ripetuto nel corso dello spettacolo, è un'esortazione ad uscire dalle nostre gabbie, spegnere la tv e “vedere”, confrontarci, relazionarci e risolvere insieme i problemi. Cominciare un cambiamento, oggi, per lasciare un' eredità a chi verrà dopo di noi, domani.


Antonio Palazzo



Riparte l'itinerario teatrale pluridisciplinare 
di dizione, recitazione, movimento maschere e improvvisazione.

Per info: formazione.permanente-bs@unicatt.it
Vi aspettiamo!!